martedì 18 aprile 2017

Bisogno e Ossessione - Le foto di Antonio Ceglia

Bentornati amici! Oggi, nella sua tappa del nostro viaggio infinito alla scoperta delle menti creative della nostra Livorno, ho il piacere di presentarvi Antonio Ceglia.
Seguo Antonio e la sua passione per le foto da qualche anno e devo dire che pur apprezzandolo sempre, ho visto un netto miglioramento nel momento in cui ha deciso di perseguire un tema personale molto particolare e profondo che mi ha colpito.  Penso che l'idea di mostrare nelle sue foto ciò che prova a livello inconscio sia stato una svolta importante per la sua "carriera" artistica.
Vi invito a seguire la sua pagina ufficiale (clicca qui) e ovviamente leggere la sua storia.

Salve a tutta Livorno Artistica!

Mi chiamo Antonio Ceglia, ho 28 anni e sono anche io nel “tunnel della fotografia”.
Studente della facoltà di Ingegneria Elettronica all’Università di Pisa, coltivo l’Ossessione per la Fotografia da ormai 3 / 4 anni.


Dico “Ossessione” perché non è un passione. E’ nata come passione, ma poi si è radicata e in maniera ossessiva mi ha portato a Cercare e Migliorare, senza la “bontà” che un passione può avere, ma con occhio sempre critico e con spirito diretto al miglioramento.




Partendo dal semplice “CLIC”, fino al voler cristallizzare istanti, mi sono mosso, approdando prima alla foto ritrattistica e poi entrando in contatto con l’ambiente Cosplay, cercando scatti sempre diversi e sempre più espressivi, insomma, cercando di essere presente nella foto anche se, ovviamente, non potevo essere il soggetto.



La Fotografia, per me, è più un Bisogno che una passione. Un Bisogno che egoisticamente ho sfruttato, e sfrutto tutt’ora, per riuscire ad allontanare i pensieri negativi e riuscire a entrare in empatia con il mondo circostante.
Prima Osservando, poi nascondendomi dietro la macchina fotografica, riesco a dare sfogo al mio “io”, facendomi guidare da una parola o un pensiero e cercando lo scatto che più in quel momento mi rappresenta, proprio in virtù di quell’Ossessione e di quella continua Ricerca che la Fotografia per me rappresenta.
E in questa continua ricerca, dopo la fotografia ritrattistica, mi sono spostato al lato opposto. Foto prive di persone, vuote, in un mondo surreale, pieno di linee, colori, contrasti, minimali, con architetture strane e caos naturale. Ma svuotate del proprio “architetto”. Questa è la direzione che la mia ricerca personale mi ha portato ad intraprendere, senza però negarmi un possibile ritorno di fiamma nella ritrattistica.

Queste sono le mie foto, la mia ossessione, con me stesso all’interno. Non nego che mi piacerebbe poter ampliare la mia “cultura visiva” e le mie conoscenze e magari, un giorno, poter trasformare questa mia ossessione in un lavoro.
Per ora, continuo in questa ricerca, e prima o poi qualcosa troverò.



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